Dopo mesi di lavoro, finalmente sarebbe stato approvato il Ddl Concorrenza: perché per il premier Mario Draghi è un’importante vittoria.
Ci sono voluti mesi, ma alla fine il Decreto Concorrenza è stato approvato. Una vittoria per il Premier Draghi che lo ha fortemente voluto. Ma di cosa si tratta? In sintesi si tratta di una legge a mezzo della quale vengono liberalizzati diversi settori tra commercio e servizi. Non solo, imporrebbe anche una maggior trasparenza quando si parla del Pubblico. Purtroppo, però, numerose lacune non sarebbero state colmate.
Ddl Concorrenza, arriva l’approvazione: purtroppo molte zone grigie
A partire dai farmaci per poi arrivare ai trasporti, passando per altri servizi. Questo e molto altro il contenuto del Ddl Concorrenza.
Ma sul piano pratico cosa è che cambierà? Saranno numerose le modifiche applicate che andranno a correggere tiri che da tempo andavano addrizzati. Ad esempio, con questa legge si potrà ricevere in caso di sinistro un indennizzo direttamente dalla propria assicurazione. Si parla anche di concorsi pubblici che dovranno essere indetti e svolti con maggior trasparenza. Non solo, con le nuove leggi gli enti locali dovranno motivare e spiegare nel dettaglio le ragioni che hanno portato all’assegnazione di determinati a servizi a specifici soggetti.
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Nel Ddl Concorrenza sono state inserite anche disposizioni riguardanti il settore trasporti. Il Governo avrà delega per poter rivedere le regole di utilizzo di quelle applicazioni, riporta Trendonline, che attraverso auto private offrono servizio di mezzo pubblico. L’esempio è Uber. Anche la telefonia avrà il suo sprint, con un’implementazione della fibra ottica e soprattutto con una maggior tutela nei confronti dei consumatori i quali non si vedranno addebitati più costi per servizi non espressamente richiesti.
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Anche in ambito farmaceutico si assisterà ad una miglioria. Ad essere favorito l’ingresso sul mercato di farmaci generici e di quelli definiti equivalenti. In campo medico, invece, saranno utilizzati nuovi parametri per la nomina dei primari dei vari reparti che debbano tener conto della parità di genere.
In sintesi, quindi, si tratta di un provvedimento eterogeneo che si pone quale obbiettivo quello di eliminare delle incongruità dettate da anni di procrastinamenti.