Giuseppe Verdi torna a offrirci la sua grandezza con una banconota dove è stato raffigurato. Una sua particolarità la rende molto fruttuosa.
Considerato un caposaldo dell’opera in generale Giuseppe Verdi ha avuto una grande influenza per il nostro Paese e non solo di tipo artistico e musicale. Molte sue opere hanno avuto un forte impatto dal punto di vista sociale e politico durante il Rinascimento. Anche se breve la sua presenza nel contesto politico ha avuto una certa rilevanza.
Per questo e certamente per le altre ragioni che lo annoverano come grande compositore italiano in tutto il mondo, gli sono state dedicate molte commemorazioni. Strade, piazze, statue monete hanno rappresentato la sua immagine e il suo lavoro.
Tra gli esempi più recenti c’è la moneta da 2 euro raffigurante il suo volto, ma anche in passato la lira ha reso omaggio a Giuseppe Verdi. Tutti ricorderanno le 1000 lire della Montessori, ma prima della loro stampa circolavano solamente le 1000 lire di Giuseppe Verdi e una produzione aveva una particolarità rilevante.
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Tra gli anni 60 e 80 circolavano in Italia le 1000 lire con la raffigurazione di Giuseppe Verdi in due diverse produzioni. La seconda versione, quindi quella prodotta tra il 1969 e il 1981, presenta sulla banconota oltre al noto volto del compositore l’Arpa Estense.
Sul rovescio è presente una raffigurazione del Teatro della Scala di Milano, ma nella parte anteriore della banconota è l’Arpa a fare la differenza. Infatti la presenza di questo antico strumento conferisce alla banconota ormai in disuso un certo valore.
Generalmente gli esemplari di questa produzione non valgono più di 15 euro, ma un dettaglio le può rendere più fruttuose. Bisogna far caso al numero di serie. Tutte le banconote che appartengono alla serie sostitutiva possono valere cifre ragguardevoli. Si riconoscono per il numero di serie che inizia con le lettere XA.
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Quindi la banconota da 1000 lire di Giuseppe Verdi e l’Arpa Estense avente un numero di serie che inizia con XA e che termina con M può arrivare a valere 200 euro. Il valore aumenta se le lettere finali sono la G o la H, ma se sono E, F, C allora si può iniziare a parlare di cifre che si aggirano intorno ai 600 euro. Ovviamente l’esemplare, per offrire il massimo rendimento, deve essere conservato in condizioni di Fior di Conio.