Il settore dei videogiochi nel nostro Paese tocca risultati mai visti prima. Il comparto conta tante aziende e numerosi posti di lavoro.
Videogiochi, un passatempo che sta conquistando sempre più persone. È in crescita il target di riferimento tra la popolazione, sia tra i maschi che tra le femmine, e sorprendentemente anche chi è in età più avanzata si lascia prendere da questo piacevole e costruttivo modo di impiegare il proprio tempo.
Ma i videogiochi si rivelano importanti anche per l’economia. Qualche giorno fa sono stati svelati gli introiti relativi a questa industria per quanto riguarda il mercato italiano, con un fatturato cresciuto del 21,9% nel corso del 2020 e che ha generato un flusso di 2,2 miliardi di euro.
Complice la pandemia, è aumentato il consumo di videogiochi e di persone che hanno deciso di acquistare una o più console tra quelle presenti sul mercato, oppure che hanno aggiornato i propri computer per potere fruire dei videogames.
Le imprese italiane del comparto videoludico sono 160, con 1600 persone che vi lavorano nel totale. E quasi l’80% di loro ha una età inferiore ai 36 anni. Purtroppo gli investimenti statali sono prossimi allo zero e la classe politica non ha mai capito quali siano le reali potenzialità del mercato dei videogiochi.
Solo di recente il Movimento 5 Stelle ha fatto in modo da destinare dei fondi, per quanto esigui, allo scopo di dare impulso alle aziende del settore. Ma l’Italia è molto indietro rispetto a tanti altri Paesi sia in Europa che nel mondo.
Però i numeri sul fatturato nel nostro Paese forniti dal Censis assieme ad IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association) fanno finalmente sorridere. Una stima riferisce che, con 45 milioni di euro da investire nel settore, si arriverebbe ad ottenere introiti per 357 mln nel 2026.
E tutto questo porterebbe anche alla creazione di tanti altri nuovi posti di lavoro. E non bisogna sottovalutare anche il valore educativo e formativo dei videogiochi. Per quanto riguarda quelli basati sul multiplayer online, si favorisce la capacità di interagire con gli altri, anche quando li si incontra per la prima volta, e di collaborare insieme.
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Ci sono poi videogiochi come quelli della saga di Assassin’s Creed di Ubisoft o di Age of Empires (da qualche giorno è appena uscito il quarto capitolo di questa serie che va avanti sin dagli anni ’90, n.d.r.) che riportano molte spiegazioni storiche al loro interno.
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A livello cognitivo i videogiochi aiutano a sviluppare i riflessi, la capacità di elaborare strategia e di prendere decisioni immediate.