Si spinge per un innalzamento del canone Rai e per fare si che la tassa sul televisore vada a coprire anche altri dispositivi.
Canone Rai, oltre ad essere una tassa in piena regola sul televisore, si dibatte sulla possibilità di estendere lo stesso anche ai dispositivi moderni. Telefonini e tablet potrebbero rientrare sotto alla scure del canone Rai, in base ad una proposta avanzata dall’amministratore delegato della Televisione di Stato.
Si tratta di Carlo Fuortes, che in materia di canone Rai non solo ha proposto questa idea ma ha anche chiesto un aumento dello stesso per quanto riguarda milioni e milioni di italiani. Ad oggi questo tributo viene onorato attraverso la bolletta dell’elettricità.
L’idea di Fuortes è di estenderlo a tutti quei devices capaci in qualche modo di fare si che l’utente usufruisca dei servizi Rai. Su smartphone e tablet esiste la app apposita di RaiPlay che consente di prendere visione in diretta oppure on demand dei programmi della stessa Rai.
Intervistato dal quotidiano “La Repubblica”, l’ad Rai ha sottolineato come il canone non debba essere visto con queste modifiche da lui proposte come una tassa sul telefonino. Lui trova naturale che qualunque dispositivo consenta la visione di contenuti Rai sarebbe da includere nell’ambito del suddetto canone.
Da diverse parti sono arrivate delle reazioni in merito. C’è chi si dice favorevole, dal momento che a loro favore i cittadini dovrebbero vedere un calo dal 15% attuale all’8% di fascia pubblicitaria che ogni giorno viene mandata in onda dai canali della Rai.
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Ma ci sono anche parti politiche che si sono dette del tutto avverse a questo possibile provvedimento. La proposta di Fuortes viene giudicata come “irricevibile” a causa del particolare quanto delicato momento di congiuntura economica sfavorevole.
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A causa della pandemia le possibilità economiche di molti nuclei familiari è calata ed un aumento del canone viene ritenuto non consono alla situazione che si è venuta a creare.