I passi necessari affinché un risparmiatore possa chiudere il proprio conto corrente. Quali sono gli eventuali esborsi ed i tempi richiesti.
Conto corrente, in alcune situazioni si rende necessario il doverlo chiudere. E spesse volte si tratta di una operazione per niente facile. Da un pò di tempo però le banche tendono a snellire il più possibile questa operazione, dal momento che più tempo passa e maggiore è l’esborso che esclusivamente la stessa deve sostenere.
Un risparmiatore può decidere in totale autonomia quando chiudere un conto corrente, senza dovere rispondere ad alcun vincolo. In situazioni normali sarà sufficiente comunicare tale scelta al nostro istituto di credito di riferimento, che provvederà in autonomia a portare il tutto a compimento.
Poi c’è anche una situazione diversa, nella quale magari la chiusura di un conto corrente può coinvolgere anche un trasferimento di denaro ad un altro cc bancario. Ed anche qui sarà un compito che spetterà alla banca a dovere curare il tutto; a quella nuova, nella fattispecie.
Ma prima di procedere con la chiusura del conto corrente sarà fondamentale da parte nostra controllare che non ci siano dei pagamenti in sospeso, di qualsiasi tipo. Si va da bollette e rate da pagare fino ad assegni non incassati, e molto altro ancora.
Inoltre andrà restituito alla banca anche quello che è il libretto fisico di riferimento, con anche libretto degli assegni, carte di credito e tutto quanto connesso. Negli ultimi tempi è aumentato poi il numero di nuovi correntisti che scelgono di aprire un cc esclusivamente online.
Questo evita alcune lungaggini burocratiche ma, paradossalmente, comporta delle difficoltà maggiori qualora si scelga di voler chiudere suddetto conto online.
Difatti sarà richiesto mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno A/R con richiesta scritta e firmata, numero di conto da chiudere e numero di conto nuovo qualora sia già disponibile.
Non si paga niente per estinguere un cc, nemmeno le commissioni. Mentre potrebbero esserci degli esborsi per situazioni quali eventuali interessi maturati, imposta di bollo oppure di gestione del deposito.
Inoltre le normative europee attualmente vigenti fanno sapere di tempi di chiusura che devono arrivare al massimo entro i 12 giorni successivi, pena delle sanzioni elevate comprese tra i cinquemila e centossessanta euro fino anche a quasi sessantacinquemila euro.