Il Governo sta valutando la possibile eliminazione o la riattivazione del cashback, la misura introdotta per incentivare i pagamenti con carta o bancomat.
Durante lo scorso anno, il Governo ha introdotto il cashback. Una misura, per incentivare l’utilizzo delle carte di credito e il bancomat limitando i pagamenti in contanti, che prevedeva un rimborso sino al 10% per le spese effettuate con carta. Dopo il 30 giugno il cashback è stato sospeso ed adesso si sta discutendo della sua reintroduzione a partire dall’inizio del prossimo anno. Non è esclusa che la misura possa essere eliminata.
In questi giorni si è tornato a parlare del cashback, dopo il suo congelamento dal 30 giugno 2021. Il Governo, difatti, starebbe valutando la misura.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Carburante, salgono ancora i costi di benzina, gasolio e Gpl
Da una parte Il Movimento 5 Stelle che ha voluto fortemente introdurla, dall’altra l’esecutivo Draghi che aveva deciso di sospendere temporaneamente il cashback. Questo decisione era stata presa poiché il governo Draghi, scrive la redazione de Il Messaggero, sosteneva che la misura potesse aver favorito le persone più ricche e soprattutto sarebbe stata utilizzata solo da chi già fosse abituato a non pagare in contanti. Il cashback, difatti, prevedeva un rimborso del 10% per le spese con carta di credito o bancomat, sino ad un massimo di 1.500 euro e per un minino di 50 operazioni effettuate.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Buste paga, arrivano gli aumenti: a chi e di quanto
La misura non è stata inserita all’interno della bozza e non si esclude che possa essere non rinnovata anche a gennaio, circostanza che ha fatto sbottare l’ex premier Giuseppe Conte, il quale ha chiesto al Governo il rispetto degli impegni che aveva preso. Sulla propria pagina Facebook, martedì, in un lungo post aveva scritto: “È il tempo di riattivare il cashback, una misura che può essere rivista ma è essenziale per contrastare l’evasione e incrementare i pagamenti digitali e quindi i consumi a beneficio dei negozi delle nostre città: il Politecnico di Milano nei primi sei mesi dell’anno ha registrato un più 41% di pagamenti digitali”.
Altra ipotesi, ma più remota, potrebbe essere, dunque, riferisce Il Messaggero, quella di un’eventuale modifica: un cashback in formula ridotta con i rimborsi solo per le persone con una soglia reddituale bassa.