Comprare casa in Italia. A quanto pare sembra una moda sempre più dilagante tra gli acquirenti stranieri che scelgono il Bel Paese per molteplici motivi
Bellezze storiche e architettoniche, mare cristallino, montagne e colline lussureggianti, arte dietro ogni angolo, buon cibo, accoglienza, solarità e un clima in buona parte favorevole: queste sono solo alcune della caratteristiche (sintetizzate molto brevemente) che fanno del nostro paese una perla rara e una meta ambita per i turisti stranieri.
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L’impressione che diamo all’estero è talmente buona che sta diventando una moda per acquirenti fuori dai nostri confini investire nel mercato immobiliare nostrano. Comprare una casa in Italia sembra ultimamente una buona idea per amercani e britannici, seguiti a ruota dai tedeschi. Scopriamo di più.
Ciò che spinge maggiormente gli stranieri a comprare casa in Italia è certamente il prezzo. Non è una novità l’iniziativa presa da molti sindaci in cittadine rurali che hanno messo in vendita vecchi ruderi a costi veramente irrisori.
Il piano è ovviamente quello di combattere l’effetto della deurbanizzazione di tali luoghi che stanno via via rimanendo deserti; i giovani si trasferiscono nei grandi centri e lasciano abbandonate alcune località pittoresche e meno conosciute d’Italia. Gli stranieri hanno ovviamente l’onere di addossarsi i costi di ristrutturazione e recupero degli immobili, avendo però una proprietà in uno dei paesi più belli del mondo.
Le regioni più gettonate sono Toscana, Puglia, Lombardia, Abruzzo, Calabria. Tuttavia il boom più incredibile si è registrato in Sicilia con un aumento della domanda del +43,9%. Sicuramente le abitazioni indipendenti sono di maggior interesse rispetto agli appartamenti.
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Giuseppe Cacioppo, vicesindaco di Sambuca (Sicilia), ha descritto il fenomeno alla rivista Insider come una invasione, ma di stampo assolutamente positivo. Gli immobili nel suo paese sono stati comprati da stranieri provenienti da Stati Uniti, Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Argentina.
Grande sconforto sottolineato, però, dagli anziani britannici. Per molti di loro, l’ingresso della Gran Bretagna nell’UE ha significato non avere limite nel tempo di permanenza nelle loro residenze di villeggiatura in Italia. La Brexit ha scombinato i loro piano da pensionati.