Ricordate le Lire? Una vecchia moneta che può valere 110mila euro

Le lire sono monete sconosciute per i più giovani, ma ancora vive nella mente di chi le ha vissute. Una di queste torna a noi rinvigorita di un grande valore.

Vecchio conio le Lire
Vecchio conio le Lire (foto da Pixabay)

La maggior parte di noi possono ancora ricordare i tempi in cui la moneta italiana era la Lira. Forse in molti la rimpiangono e non solo per il suo valore nella vita quotidiana ma anche per un aspetto di unicità. La lira era la moneta della nostra penisola e con lei erano rappresentati i momenti di gloria e di sconforto, come se li avesse potuti vivere con noi.

Un senso di patriottismo o di semplice sentimentalismo, fatto sta che anno dopo anno il rimpianto per la lira si vede ogni volta di più quando si paga qualcosa in un qualunque negozio. Dopo quasi 20 anni dall’entrata in vigore dell’euro ancora si fa il confronto con la vecchia lira. Se non è rimpianto questo!

Ma anche se abbiamo abbandonato per sempre l’uso della moneta italiana lei sembra non aver abbandonato noi. Il vecchio conio, anche dopo anni che è stato sotterrato, torna a lasciarci qualcosa di buono. Quasi come a volerci aiutare economicamente nonostante non sia più lei a essere presente nei nostri portafogli. Il vecchio conio torna da noi con una rarità dei primi del ‘900 che ad oggi può arrivare a valere 110mila euro.

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La lira che vale più dell’euro

5 lire Vittorio Emanuele III Aquila Sabauda
5 lire Vittorio Emanuele III Aquila Sabauda (foto dal Web)

Tra le monete rare ve ne è una che oltre che ad essere difficile da trovare e quindi ad avere un valore incredibile ha anche una storia curiosa. Stiamo parlando di una moneta da 5 lire che fu coniata nel 1901 non appena Vittorio Emanuele III divenne Re d’Italia. La moneta era appunto una sua rappresentazione, da un lato infatti vi è inciso il suo profilo contornato col suo nome, dall’altro l’aquila araldica con in petto lo scudo crociato di casa Savoia.

Le 5 lire Vittorio Emanuele III Aquila Sabaudia sono state realizzate in argento 835, con un diametro di 37 millimetri e un peso di 25 grammi. Ma quante ne siano state prodotte è sempre rimasto un mistero. C’è chi sostiene che ne abbiano fatte solo 50 esemplari, 40 dei quali ritirati dallo stesso Re, 9 offerte in regalo alle varie autorità e solo una consegnata alla Zecca dello Stato. Altri sostengono che il numero di produzione potrebbe arrivare anche a 100 monete ma non si ha nessuna prova riguardo la loro effettiva tiratura.

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La storia, l’antichità, la rarità e l’ormai unicità della lira la rendono estremamente pregiata e quindi desiderata. Una moneta da 5 lire Vittorio Emanuele III Aquila Sabaudia oggi può arrivare anche a valere 110mila euro, un vero capitale per una piccola moneta del vecchio conio. Forse è questo l’inevitabile destino delle cose che ci lasciamo indietro ma con le quali abbiamo condiviso tanto. Tornano a noi migliori di quello che erano, a tal punto che sospettiamo in cuor nostro di non aver fatto la scelta migliore.

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