La pandemia ha colpito duro sul turismo e le crociere presentano i dati che dimostrano quanto abbiano accusato. La autorità competenti cercano una soluzione.
Tra i settori duramente colpiti dalla pandemia c’è anche quello delle crociere. I dati hanno rilevato un notevole calo negli ultimi due anni. Se nel 2019 il mercato italiano aveva chiuso l’anno con oltre 12milioni di passeggeri movimentati, nel 2020 questi sono scesi a 645mila. Quest’anno si pensa di chiudere con almeno 2,7miioni di passeggeri movimentati. Una cifra che lascia sperare in una ricrescita ma che è ancora lontana da quella che era la consuetudine.
Questi dati dimostrano una crescita del 325% dei passeggeri movimentati, ma entriamo un po’ più nello specifico. Risposte Turismo ha fornito un report annuale, Italian cruise watch 2021, sul settore nel quale è stata stilata una classifica regionale riguardanti le previsioni di chiusura dell’anno dei vari porti italiani.
Tale report sarà presentato a Savona il 29 ottobre, presso il Palacrociere, nel corso della decima edizione dell’Italian cruise day. Ma sono state fatte alcune anticipazioni.
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Secondo il report a fine anno la Liguria sarà a capo della top10 con oltre 750mila passeggeri movimentati, una crescita del 188% rispetto al 2020, e 270 accosti, maggiori del 183%. Segue il Lazio, con 550mila passeggeri movimentati, un aumento del 164%, e 290 toccate, maggiorate del 233%. Poi la Sicilia, con quasi mezzo milione di crocieristi movimentati, 497mila e quindi il 401% in più rispetto all’anno scorso. La Sicilia però si colloca al primo posto per numero di toccate nave, sarebbero 300 con una variazione del 361% rispetto al 2020.
Parlando invece delle performance dei singoli scali, Civitavecchia detiene il primato di primo scalo crocieristico italiano secondo la stima di passeggeri movimentati. Sarebbero quasi 550mila, 165% in più rispetto sempre all’anno di pandemia, e 282 toccate nave, aumentate del 232%. Segue Genova con 460mila passeggeri e 147 accosti, registrando rispettivamente un aumento del 251% e del 206%.
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La ripresa è comunque lenta e difficile. Per questo sono in programma in Italia, per il triennio 2022-2024, oltre 821 milioni di euro di investimenti portuali, da parte di Autorità di sistema e terminalisti. Di questi 258 milioni nell’area delle infrastrutture, 231 milioni per interventi di dragaggio e 210 milioni per nuove strutture e terminal crociere.