Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro: grande attesa per la presentazione del 19 Ottobre dei nuovi smartphone Android dell’azienda di Mountain View in California. Italia esclusa ma un dettaglio fa ben sperare
Grande attesa per la presentazione di stasera (alle 19, ora italiana) dei Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro, smartphone Android di fascia alta del colosso di Mountain View in California che verranno messi presto in commercio.
Il primo monta uno schermo da 6,4″, Amoled. Il processore ovviamente è Google (GS101). dotato di 8GB di RAM, 128/256GB di storage. Ha una fotocamera posteriore doppia: 50MP (wide) + 12MP (ultra wide). Quella anteriore è da 8MP. La connettività è WiFi 6E, 5G; il sistema operativo attivo è Android 12, certificazione AER (Android Enterprise Recommended).
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Il Pixel 6 Pro si differenzia per lo schermo (6,71″, Plastic OLED), ha 12GB di RAM, 128/256/512GB di storage. La fotocamera posteriore in questo caso è tripla: 50MP (wide) + 48MP (tele) + 12MP (ultra wide). Quella anteriore è da 12MP.
Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro: Italia esclusa dal mercato per ora
Gli smartphone Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro faranno il loro ingresso con prezzi veramente competitivi sul mercato, andando a contrastare i concorrenti di uguale gamma al momento in vendita. Il Pixel 6 costerà 649 euro, il Pixel 6 Pro, invece, un po’ di più, 899 euro. Entrambi saranno presentati oggi, 19 Ottobre, e resi disponibili all’acquisto il prossimo 28 ottobre.
Google ha già reso noti i paesi che riceveranno i modelli nella fase di lancio e, purtroppo, l’Italia non figura tra di essi, esclusa al momento dalla prima commercializzazione.
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Tuttavia, c’è un dettaglio che fa ben sperare gli interessati del nostro paese. Ciò potrebbe essere una spia di un allargamento a nuove frontiere che ci coinvolgebbe direttamente: stanno circolando immagini sul web della confezione dei nuovi smartphone. Su di essa si trova la descrizione in varie lingue, tra cui l’italiano. Saranno, dunque, presenti presto sugli scaffali dei nostri negozi?
Anche lo spagnolo è annoverato; il paese iberico, così come il nostro, non è inserito nella lista dei primi a poter usufruire dell’acquisto.