La casalinga: è un mestiere duro come e più di tanti altri che non concede pause. Purtroppo non produce reddito. É possibile chiedere uno stipendio al coniuge?
Nell’immaginario collettivo la vecchia idea di famiglia è composta da marito che va a lavoro e moglie che rimane a casa a crescere i figli e accudire il nido. Fortunatamente questi vecchi retaggi stanno via via scomparendo e anche il concetto di famiglia si evolve e si plasma insieme alla società.
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Le famiglie monoreddito, infatti, sono sempre di meno. Anche in conseguenza di una diversa situazione economica, entrambi i coniugi hanno un impiego. Tuttavia, cosa accade quando uno dei due sceglie di rimanere a casa e fare la casalinga? Ha diritto a uno stipendio da parte della dolce metà che, invece, riceve degli introiti? Scopriamolo
Il mestiere di casalinga è pari in dignità a qualsiasi altro lavoro. Ce lo fa intendere anche la giurisprudenza grazie a diversi fattori. Se la/il casalinga/o s’infortuna, il coniuge ha diritto aun risarcimento di natura economica per aver perso aiuto all’interno delle mura domestiche ed essere costretto ad assumere un collaboratore che possa sopperire. Viene, dunque, riconosciuto un danno patrimoniale per la perdita del supporto domestico.
Inoltre, in fase di separazione, il coniuge che ha svolto il compito di casalinga ha diritto all’assegno di mantenimento proporzionato al suo contributo per la famiglia. C’è da fare una precisazione: il lavoro di casalinga è valido come tale solo se riconosciuto dalla propria controparte. Bisogna dimostrare, quindi, che non sia stata una scusa per evitare di svolgere un impiego esterno e la condizione in cui uno dei due sia rimasto a casa è stata una scelta condivisa da entrambi i membri della coppia.
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La persona sposata che svolge il mestiere di casalinga gode di tutti i diritti conseguenti al matrimonio, tra cui anche quello di essere mantenuta. Non importa che ci si trovi in regime di comunione o separazione dei beni; il codice civile detta il dovere di reciproca assistenza tra coniugi, sia morale che materiale. All’interno della coppia si può richiedere, dunque, sostegno economico.
Una casalinga può quindi pretendere uno stipendio dal consorte? Lo stipendio è di proprietà di chi lo guadagna ma quest’ultimo ha il dovere di mantenere l’altra metà della coppia garantendole il suo medesimo tenore di vita. Attenzione però: la legge non quantifica né in termini assoluti, né in percentuali. Non si è tenuti a dare all’altro del denaro qualora questi non disponga di un proprio reddito, ma il coniuge lavoratore con stipendio può provvedere in prima persona alle spese.