Colloquio di lavoro. Esiste una circostanza del tutto moderna e inaspettata che potrebbe costarvi l’assunzione. Non tutti ci pensano ma per molte aziende è fondamentale
Se state per apprestarvi ad affrontare un colloquio di lavoro sicuramente vi sarete già fatti un’idea ben precisa di come apparire al meglio davanti ai reclutatori. Avere un curriculum vitae pertinente, folto, ben scritto, senza errori è un buon biglietto da visita.
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Tuttavia, non sempre è sufficiente. La prima impressione, si sa, è spesso quella che conta. Troverete in giro diversi consigli su come conquistare la sperata assunzione ma c’è un elemento sottovalutato al quale nessuno pensa ma è tenuto in gran conto.
Colloquio di lavoro: quel particolare dimenticato che fa ribaltare la situazione
Inutile girarci intorno, l’aspetto curato è sempre un buon biglietto da visita. Con questo non significa che per venire assunti dobbiate necessariamente essere dei modelli da copertina. Un’apparenza dignitosa, però, vi farà guadagnare punti.
Prima di affrontare un colloquio di lavoro, sarebbe bene fare una capatina dal parrucchiere o dal barbiere, rinverdire la vostra immagine. Anche l’outfit ha un suo peso. Gli uomini potrebbero optare per un classico completo giacca e cravatta o, se la situazione lo richiede, anche un abbigliamento più informale con un capospalla casual, jeans e camicia.
Le donne possono ricorrere al tailleur (sia con gonna o pantaloni) o un vestito delicato ma che non mortifichi la vostra personalità o essenza. Sono linee guida generali che, ovviamente, si devono adattare alla persona che va incontro al colloquio o al tipo di azienda in cui ci si sta accingendo a fare ingresso.
Tuttavia, esiste un elemento spesso sottovalutato dai candidati a un nuovo lavoro ma che vi assicuriamo ha un peso enorme sulla bilancia della decisione finale da parte dei datori di lavori.
Si tratta dei vostri social network e dell’immagine che mostrate su di essi. É vero, questo concerne la vostra vita privata e non ha niente a che vedere con l’efficienza dimostrata sul campo. Tuttavia, molte aziende tengono particolarmente al tipo di messaggio che vogliono trasmettere al pubblico e che passa anche attraverso i propri dipendenti.
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L’avvento di Facebook, Instagram, TikTok e social network vari, ha scatenato una verifica dei reclutatori anche in questo senso. Una fotografia in cui siete ubriachi con gli amici, commenti aggressivi o polemici, potrebbero far storcere il naso agli esperti di risorse umane incaricati per le assunzioni.
Dovete quindi evitare di pubblicare simili contenuti? No, il consiglio almeno è di stare attenti alla privacy dei post.