La produzione di frutta in Italia corre un serio rischio. L’allarme di Coldiretti è chiaro: “Il 2021 è l’anno nero della frutta made in Italy”.
Secondo l’analisi di Coldiretti, la situazione della frutta made in Italy è davvero grave.
Ad infierire sulla normale produzione di frutta è ancora una volta il cambiamento climatico. Condizioni ambientali estreme come le gelate o il caldo afoso provocano gravi danni ai raccolti, minando tutta la produzione fruttifera.
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Durante il Macfrut di Rimini, avvenuto in data 7-9 Settembre 2021, la Coldiretti ha allarmato così gli spettatori:
“L’andamento climatico anomalo con l’inverno bollente, il gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali hanno prima danneggiato le fioriture e poi i frutti con i raccolti Made in Italy che sono scesi al minimo da inizio secolo”.
Il 2021 ha portato gravi danni ai raccolti italiani. Numerosi saranno i cali sulla produzione di frutta e riguarderanno diverse tipologie di frutta.
Secondo Coldiretti a risentire di questo cambiamento climatico non è solo il diretto consumatore del prodotto, ma anche l’economia internazionale.
“Il settore ortofrutticolo nazionale garantisce all’Italia 440 mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato grazie all’attività di oltre 300 mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati in Italia e vanta ben 113 prodotti ortofrutticoli Dop e Igp”.
E’ necessario, secondo Coldiretti, trovare presto delle soluzioni operative e praticabili per far si di contenere gli ingenti danni che il cambiamento climatico sta portando con sé.
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L’European Severe Weather Database ha stimato il calo di diverse tipologie di frutta nel dettaglio. Il calo più drastico riguarda la produzione di pere con una riduzione del 69%. A seguire le pesche che si riducono del 48%, con le albicocche ridotte del 37%. A risentire di meno del cambiamento climatico sono le mele con un calo produttivo del 12% e le ciliegie con un calo del 20%.