Al vaglio del Governo sempre più concreta l’abolizione di Quota 100 e nuove ipotesi relative al tema pensioni: cosa accadrà?
Matteo Salvini su Quota 100 deve mettere una pietra sopra. È quasi con matematica certezza, infatti, che ben presto la misura da lui tanto voluta verrà abolita. Ma con cosa verrà sostituita? Il Governo è a lavoro per cercare di studiare le soluzioni da inserire nella Legge di Bilancio 2022 in tema pensioni.
Un pensionamento a 62 anni accompagnato da un’Ape sociale rafforzata: questa l’ipotesi più concreta circa l’elezione dell’erede di Quota 100. Il sistema di pensione anticipata, frutto della mente leghista pare non abbia convinto ed è così, quindi, che la sua abolizione è sempre più vicina.
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Al momento, riporta Qui Finanza, si tratta solo di ipotesi. Ma non è escluso è che comunque la soluzione poc’anzi indicata potrebbe ricomprendere solo determinate tipologie di lavoratori ed avrebbe quale contropartita un assegno ridotto in base al numero di anni con cui si accede al pensionamento anticipato.
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Una posizione, questa, espressamente sostenuta all’interno della Nota di aggiornamento al Def dove c’è scritto che nella prossima legge di bilancio saranno contenute delle norme a carattere transitorio atte a tutelare una specifica porzione di lavoratori che possiede i requisiti per il prepensionamento.
Il Ministero dell’Economia, di certo si esprimerà più puntualmente nei prossimi giorni quando saranno messe sul banco tutte le proposte dei partiti. La Lega, nonostante la perdita della sua “creatura”, potrebbe comunque sorridere, venendo accontentato con l’introduzione del Fondo Nazionale per la flessibilità in uscita che appunto, darebbe il placet al pensionamento all’età di 62 anni.
Il PD, invece, riporta Qui Finanza, sarebbe maggiormente propenso a prorogare l’Ape sociale nonché ad estendere la tipologia di soggetti che potranno accedervi. Dall’altro lato delle fila politiche, Forza Italia avanza l’ipotesi di concedere il pensionamento a tutti coloro i quali hanno almeno 62 anni e 35 anni di contributi versati applicando una riduzione pari al 2% per ogni anno di anticipo rispetto alla soglia di legge fissata in 66 anni.