Fine della privacy. I nostri dati sono in mano alla Pubblica Amministrazione!

I nostri dati personali sono davvero nostri? E’ la fine della privacy. Ora i dati sono in mano alla Pubblica Amministrazione e al Fisco.

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Dati – Pixabay

E’ ufficiale: è tempo di dire addio alla propria privacy. Con il nuovo Decreto Riaperture, infatti, da oggi gli enti pubblici come la Pubblica Amministrazione ed il Fisco potranno accedere liberamente ai dati personali del Garante, se necessario per questioni di natura pubblica.

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Il Decreto Legge sulle Riaperture è incentrato principalmente sulla riapertura e la gestione della attività delle discoteche, ma tratta anche la tematica del trattamento dei dati personali da parte della Pubblica Amministrazione.

La finalità di questo inserimento riguarda la lotta all’evasione fiscale. Introducendo queste limitazioni sulla privacy del Garante, infatti, sembrerebbe che la tendenza all’evasione fiscale si sia ridotta di una notevole percentuale.

Addio alla privacy: cosa prevede il Decreto Riaperture

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Privacy – Pixabay

Il Decreto Riaperture è molto chiaro per quanto riguarda il trattamento dei dati personali.  L’Amministrazione Pubblica e il Fisco avrà il libero accesso ai dati personali del Garante solo se strettamente necessario per questioni di interesse pubblicoIl Garante, inoltre, non potrà più effettuare dei controlli preventivi liberamente per i trattamenti di dati particolari, come ad esempio i dati sanitari o il Green Pass.

In passato, infatti, il Garante poteva evitare che chi verifica l’effettiva valenza del Green Pass potesse venire a conoscenza dei suoi dati personali. Con l’entrata in vigore di questo decreto, invece, ciò non sarà più possibile.

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Viene quindi evidenziata ufficialmente la priorità della società rispetto al singolo.

Si tratterebbe quindi di un altro importante passo a favore della lotta all’evasione fiscale. La tematica della lotta all’evasione, infatti, era già stata affrontata a Giugno di quest’anno, quando l’Agenzia delle Entrate ha pubblicamente messo in luce come la fattura elettronica stesse portando dei progressi degni di nota in merito all’evasione fiscale.

Il prossimo passo sarà risolvere il problema degli immobili fantasma, che sembrerebbe si aggirino sulla cifra di 1,2 milioni.

 

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