Il Green Pass è ormai d’obbligo per molte attività ma ci sono ancora alcuni dubbi riguardo le strutture ricettive. Green Pass sì, o Green Pass no?
Green Pass ormai è lo slogan del 2021. Più passano i giorni e più aumentano le restrizioni. Dal 6 agosto è stato reso obbligatorio per accedere a molte attività aperte al pubblico come i ristoranti al chiuso, bar se la consumazione è al tavolo, spettacoli, musei, mostre, piscine, sagre, centri culturali e ricreativi. Comprese in queste attività sono anche le presenze ai matrimoni e concerti.
Dal 1 settembre il Green Pass diventa obbligatorio anche per salire sui mezzi di trasporto pubblico che transitano da una regione all’altra, quindi arei, navi, traghetti, autobus e treni come ad esempio Inter City e quelli ad Alta Velocità. Inoltre l’obbligo del lasciapassare si è esteso anche al personale scolastico e agli studenti universitari.
Ora dal 15 ottobre il Green Pass sarà obbligatori per tutti i lavoratori sia del settore pubblico che di quello privato. Fatta ad eccezione per i clienti che usufruiscono di tali servizi.
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Green Pass nelle strutture ricettive
Anche se dal 15 ottobre l’obbligo del Green Pass è esteso a tutti i lavoratori non diventa obbligatorio per entrare negli alberghi, motel o bed & breakfast. Salvo poche eccezioni.
Infatti secondo il decreto legge del 22 luglio 2021 l’attestazione, che si è vaccinati al virus o che non si risulta positivi ad esso, non è obbligatoria per viaggiare da una regione a un’altra (a meno che non si utilizzano i mezzi pubblici) e non lo è per entrare nelle strutture ricettive italiane che possono applicare la mezza pensione o pensione completa. Infatti senza il lasciapassare è possibile usufruire anche del ristorante interno agli alberghi e dei bar.
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Quello che invece rimane ancora vietato è l’accesso alle piscine che si trovano dentro le strutture come anche ai centri benessere, alle sale congressi o a qualunque altra attività accessoria che si svolga al chiuso.