La classifica dei 10 Paesi che dal 1850 ad oggi sono i maggior produttori di anidrite carbonica, e quindi anche i responsabili del riscaldamento globale.
Il Carbon Brief, sito del Regno Unito specializzato nel settore ambientale climatico, ha presentato il suo ultimo report stimando quali sono le nazioni maggiormente responsabili del riscaldamento globale. Lo studio effettuato va dal 1850 ad oggi e prevede l’analisi di rilascio di CO2 nell’atmosfera.
Una novità aggiunta a questo tipo di report è il fatto che non prende in esame solo le emissioni di anidrite carbonica derivanti dalla produzione industriale ma anche quelle dal consumo del suolo e dalla deforestazione. Fattori molto importanti specie negli ultimi decenni.
La classifica che ne è scaturita mostra i 10 Paesi che dall’avvento della seconda rivoluzione industriale ad oggi hanno maggiormente contribuito con le loro attività industriali e commerciali al cambiamento climatico globale.
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I dati analizzati hanno rivelato, dal 1850 ad oggi, un rilascio nell’atmosfera di oltre 2.500 miliardi di tonnellate di CO2. Il 61% delle emissioni, 1.500 miliardi di tonnellate, sono attribuibili ai primi 10 Paesi in classifica.
La Top 10 dei Paesi più inquinanti del mondo per emissioni di CO2:
Gli Stati Uniti conquistano il primo posto come maggiori inquinatori a livello mondiale, con il 20% di emissioni. Rappresentano quasi il valore doppio dei posti che seguono, Cina con l’11% e la Russia con il 7%.
Dalla stima fatta emerge un altro dato altamente preoccupante. Ovvero che il credito residuo di CO2 sul quale possiamo contare per restare sotto la soglia limite delle temperature è di soli 500 miliardi di tonnellate di CO2. Oltre tale limite si rischiano incontrollabili catastrofi naturali che si abbatteranno sull’esistenza di ogni popolazione terrestre, compresa l’umanità.
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Dato ancora più sconcertante è che ben 6 delle 10 nazioni maggiormente responsabili della crisi climatica mondiale non hanno ancora valutato possibili provvedimenti per arginare la situazione. Forse è lecito iniziare a pensare che piantare alberi non può più apportare quel beneficio globale che tanto si sperava.