Il conto in banca alla morte dei genitori viene automaticamente congelato, ecco quale documentazione presentare per accedervi.
Nel lutto ci sono delle questioni finanziare che purtroppo non aspettano la metabolizzazione del dolore. Al contrario, molto spesso sono proprio queste che possono aiutare a fronteggiare un momento di crisi anche economica. Infatti solitamente è proprio nel lascito del defunto che sono presenti i fondi necessari per adempiere alle spese funebri.
LEGGI ANCHE ->Bonus mobili ed elettrodomestici 2021: come funziona, a quanto ammonta e chi può everne diritto
Eppure accedere a tali fondi non è sempre facile. Infatti la prima procedura prevista dalla banca è proprio quella di congelarli. Vediamo quali sono i passi necessari a finché si possa disporre della liquidità presente in banca.
Il primo passo da fare è certamente quello di informare la banca dell’avvenuto decesso del famigliare così che loro possano congelare il suo conto in attesa di accertamenti. Resteranno attivi solo i Rid e le domiciliazioni relative alle utenze.
A questo punto sorge il problema dei conti cointestati. Le banche operano il blocco del conto nei confronti di tutti gli eredi, anche dell’eventuale cointestatario. Eppure, secondo una recente e innovativa ordinanza della Cassazione, tale comportamento risulterebbe essere illegittimo. Pertanto deve sempre essere consentito al cointestatario del conto cointestato a firma disgiunta il prelievo.
Successivamente sarà necessario fornire delle certificazioni che attestino il diritto degli eredi a succedere, quali:
Bisogna però ricordare che la dichiarazione di successione non deve essere intesa come accettazione dell’eredità. Infatti si tratta solo di un adempimento di carattere meramente fiscale, atto a liquidare le imposte di successione.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE ->Tragedia in volo, aereo si schianta, tra le vittime anche un bambino
Nel caso in cui, nonostante la consegna di tale documentazione, la banca non provveda a sbloccare i fondi gli eredi potranno presentare formale reclamo scritto all’istituto e richiedere il proprio diritto all’accesso del conto.