I biglietti di mille lire che valgono di più: ci sono diversi fattori da prendere in considerazione, se li rispettate tutti potrete gioire.
La mille lire è un vero e proprio simbolo dei tempi andati. Soprattutto quelli tra noi che sono cresciuti tra gli anni ’80 e ’90 ricorderanno con nostalgia i biglietti dal valore più basso, che circolavano in due versioni.
C’erano rispettivamente le banconote dedicate a Giuseppe Garibaldi e quelle che omaggiavano la figura di Maria Montessori. La dismissione è avvenuta nel 2002 e questo pose fine ad una storia lunga ben più di un secolo e che si era estesa per metà dell’Ottocento e per tutto il Novecento.
A cambiare furono anche le dimensioni, con le prime banconote che avevano dimensioni extralarge, al pari di un tovagliolo, come è possibile vedere in alcuni vecchi film degli anni ’60 in particolare.
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In principio la mille lire circolò all’interno del Regno di Sardegna, poi assunse un valore non di rilievo rispetto al passato. Ciò avvenne a causa dell’inflazione. La mille lire con su impressa l’effige di Maria Montessori fu in circolazione dal 1990 fino alla dismissione.
Come sempre avviene in questi casi, le condizioni delle banconote ed anche il numero di serie fanno la differenza. Si va dai biglietti di stampa più vecchia, caratterizzati dai numeri di serie che iniziano con AA e finiscono con A, fino a quelli che hanno un numero che comincia con X. Gli AA hanno un valore massimo di 30 euro tra i collezionisti.
Quelle con numero di serie che inizia con X rappresenta il modello di mille lire più raro. Entrando più nel dettaglio, troviamo i numeri di serie che hanno come iniziali i seguenti valori:
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In condizioni perfette ciascuna banconota con la Montessori su può valere 200 euro. Non devono essere presenti piegature, tagli, scritte ed altri segni. In caso contrario il valore medio si attesta sui 15 euro a pezzo.