Dichiarazione dei redditi, cosa si rischia non trasmettendola

Cosa accade se non si presenta la dichiarazione dei redditi: le conseguenze possono essere davvero importanti.

Modello F24
(caifas – Adobe Stock)

Ogni anno, tutti i contribuenti sono obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate la propria situazione reddituale attraverso la dichiarazione. Tramite questo documento verrà stabilito se il cittadino è a credito con lo Stato, oppure risulta debitore nei confronti di quest’ultimo.

Se la dichiarazione non viene resa entro i termini di legge, il rischio è quello che venga elevata una sanzione per omessa dichiarazione.

Ma entro quando bisogna effettuare la trasmissione e quali sono i rischi in caso il contribuente non adempia all’obbligo?

Dichiarazione dei redditi, cosa si rischia non trasmettendola?

Documenti
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In base alla tipologia di redditi esistono differenti tipi di dichiarazioni, e con essi altrettante scadenze. Per risultare nei termini, la trasmissione non deve avvenire a più di 90 giorni di distanza da queste ultime.

La dichiarazione più comune è il 730 da inoltrare entro il 30 settembre. In questo caso il contribuente, per scongiurare la sanzione, dovrà provvedere all’inoltro entro e non oltre il 30 novembre.

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Ci sono poi i Modelli Irap la cui scadenza è, invece, fissata al 30 novembre: fino al 28 febbraio è, dunque, possibile presentare il modello senza rischi.

Infine, la dichiarazione IVA presentabile dal 1 febbraio e sino al 30 aprile, con possibilità di inviare il modello fino al 29 luglio senza paura della sanzione.

Decorsi i 90 giorni dalla data di scadenza, il contribuente sarà destinatario di una sanzione che può concretarsi in diverse forme. Una multa compresa tra il 120% e il 240% delle imposte dovute, ma con un importo minimo di 250 euro.

Se però, l’omissione non si protrae prima della dichiarazione dell’anno successivo oppure la trasmissione avviene prima dell’accertamento allora la multa sarà compresa tra il 60% ed il 120% delle imposte dovute, per un importo minimo non inferiore a 200 euro.

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Alle sanzioni amministrative, in alcuni casi si accompagnano anche rilievi penali. Il contribuente che ometta di trasmettere la sua dichiarazione potrebbe rischiare da 1 anno e mezzo a 4 anni di reclusione qualora il valore dell’imposta non comunicata ammonti a più di 50mila euro.

Ad essere prevista anche la misura cautelare della custodia in carcere quando le Autorità ravvisino dolo o gravi indizi di colpevolezza a carico del contribuente. A questi, come richiede la legge, devono però affiancarsi pericolo di fuga e possibile reiterazione del reato.

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